from @robertoiovacchini_bookreviews, che ringraziamo tanto!
“Nel bel mezzo della Milano Fashion Week, esplode un’apocalisse zombie. Il morbo non rispetta uno dei riti principali dei giorni d’oggi e si permette di mandare tutto all’aria. Come in ogni apocalisse zombie che si rispetti, c’è un gruppetto di persone che cerca di resistere, di evitare di diventare a loro volta mostri, di restare in vita, per raggiungere la zona sicura, da cui i sopravvissuti possano ricostruire un nuovo mondo.
Il gruppetto è eterogeneo ed è costituito dai seguenti personaggi (in ordine di apparizione nel romanzo): un ex fotografo di guerra, uno stilista, una modella con disturbi alimentari, una fashion blogger, un fattorino senza qualità, un autista di limousine ed una donna muta. I sette personaggi si riparano in un vagone ferroviario, poi andranno alla ricerca della salvezza sul terrazzo di un edificio.
I vari personaggi raccontano il proprio punto di vista e alcuni aneddoti significativi della propria vita. L’atmosfera è da racconto dell’orrore, gli zombie creano una atmosfera orripilante e misteriosa. I sette che tentano di sopravvivere sono personaggi discutibili, ma tali sono i tempi in cui viviamo. Il libro è una rappresentazione critica del mondo contemporaneo, ai suoi eroi o personaggi di riferimento. I pensieri dei protagonisti mostrano le varie personalità, con limiti e difetti principali.
Una scrittura horror brillante, a tratti divertente oppure orripilante, imprevedibile e di sicuro effetto, sicuramente frutto di menti creative e visionarie.
I sopravvissuti a un’ apocalisse zombie in genere sono i più forti e adatti alla sopravvivenza. Ma in questo libro appaiono anche per quello che sono, ossia semplici manichini, che prendono vita solo se qualcuno li fa sembrare vivi.
Nulla è come sembra e mai come in questo libro è vero.
